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Italiani e lavoro: questa categoria è stanca dei contratti a tempo | Per cambiare serve solo questo

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Il lavoro – Credit Depositphotos – YouBee.it

Il lavoro è fondamentale per la realizzazione personale. Ma a quali condizioni? Gli italiano non scendono più a compromessi 

Il lavoro è fondamentale nella vita di ognuno di noi poichè contribuisce alla crescita personale e di conseguenza al benessere fisico ed emotivo. La relazione con il lavoro è tra le principali che caratterizzano l’esistenza dell’uomo.

Impegnarsi in un progetto, sentirsi padroni nel proprio campo professionale ed investire le proprie conoscenze per realizzare degli obiettivi consente di migliorare il proprio stato d’animo. Fare un lavoro che ci piace riduce notevolmente la sensazione di stress ed aumenta la soddisfazione.

A tutti è capitato di sentire, almeno una volta nella vita, la frase di Charles Darwin: “il lavoro nobilita l’uomo“. Questo proverbio racchiude perfettamente l’importanza del lavoro nella vita delle persone. Attraverso l’attività professionale l’uomo riesce a guadagnare una posizione sociale e nobilita la propria dignità.

Tuttavia, nell’epoca odierna è difficile raggiungere questa sensazione di realizzazione personale. Le condizioni proposte dal mondo del lavoro sono piuttosto precarie ed oggi gli italiani non si accontentano. L’obiettivo è trovare il proprio posto nel mondo, senza sottostare a sfruttamenti o schiavitù.

La mentalità degli imprenditori

Per cambiare la situazione odierna dei lavoratori, è necessario che in primis cambi la mentalità degli imprenditori. Le persone non si accontentano più di guadagnare il necessario per vivere alla giornata, ma l’obiettivo è quello di trovare il proprio posto nel mondo del lavoro riuscendo ad investire le proprie capacità a lungo termine.

Deve innanzitutto cambiare l’offerta affinchè il lavoratore possa esprimere se stesso e lo scopo deve essere quello di creare delle aziende in cui le persone vogliano restare. Non più solo per necessità economica, ma soprattutto per sentirsi stimati e valorizzati. La motivazione è il primo fattore che spinge un lavoratore ad impegnarsi e solo in un secondo momento arriva l’aspetto monetario.

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Le categorie a rischio – Credit Depositphotos – YouBee.it

Le categorie a rischio

«Gli italiani di qualsiasi età in cerca di lavoro non sembrano disposti ad accettare contratti da stagionali, perché non danno più valore al posto fisso, bensì all’imparare, al fare esperienze nuove, ad aprirsi e viaggiare», spiega la ricerca dell’osservatorio ‘Evolution Forum Business School sulle pmi‘.

Nella ricerca effettuata a ridosso delle festività di Pasqua, l’osservatorio ha rilevato che moltissime categorie di aziende rischiano di restare chiuse. Il motivo è la mancanza di personale disposto ad accontentarsi di contratti stagionali e a termine. Le categorie sotto organico sono le pescherie e macellerie, pasticceri, panettieri e personale di hotellerie. I lavoratori desiderano investire le proprie competenze a lungo termine e piuttosto che accettare questi compromessi stagionali, preferiscono rinunciare. In questo modo, le aziende rischiano di chiudere durante le festività.