Paolo Calissano, dopo anni la verità sulla sua morte: “Non si è trattato di droga ma…”
Si sta avvicinando tristemente l’anniversario della morte del bellissimo Paolo Calissano. L’attore, vera e autentica star del Piccolo Schermo, nonché uomo decisamente molto affascinante, dopo che era entrato a far parte di una durissima bufera mediatica per l’accusa di far uso di stupefacenti, era sempre più caduto in depressione, anche perché il mondo dello Spettacolo aveva poi iniziato a tagliare i ponti con lui.
E così molte persone che si dicevano tanto amiche, quando lui ha iniziato a essere nei guai e ad essere fin troppo chiacchierato, e non per via di una sua nuova storia d’amore, reale o presunta, gli si è fatto il vuoto attorno. E lui si è chiuso sempre più in se stesso, soffrendo tantissimo per la situazione che si era creata.
Qualcuno lo aveva anche chiamato per raccontare la sua storia all’interno di salotti televisivi ma ciò non è bastato a portarlo sulla cresta dell’onda per la sua professione e farlo ricominciare a lavorare come si deve. E lui, senza il suo lavoro, stava male, anzi malissimo. Non sapeva da che parte ricominciare.
Ma faticava a parlare di ciò che provava e, forse con il preciso obiettivo di non fare stare ancora peggio i suoi cari, aveva deciso di non aprire il rubinetto nemmeno con loro. E oggi il fratello Roberto, dopo che è arrivata da parte del tribunale la sentenza, ha deciso di dire la sua. La verità che non avrebbe ma voluto ammettere perché troppo dolorosa.
Forse si chiede se avesse potuto fare qualcosa pet aiutarlo di più e salvarlo. Sì, salvarlo, perché Paolo non è morto a causa di un malore ma si è voluto togliere la vita. Si è suicidato, ora la notizia è nota a tutti. Ed è ciò che l’uomo ha chiaramente detto al Corriere della Sera che lo ha intervistato.
La verità sulla morte di Paolo, parla il fratello
” Vorrei liberare Paolo dalla stigma della tossicodipendenza. Il pm che ha indagato per 11 mesi sulla sua morte aveva disposto un esame tossicologico molto approfondito. La conclusione è stata che mio fratello non è morto a causa di stupefacenti, ma per un’intossicazione da farmaci antidepressivi”, ha svelato l’uomo che oggi ha il cuore spezzato in mille pezzi.
Dunque lui pensa che Paolo si sia tolto la vita? ” Credo che sia andata così. E’ molto doloroso per me ammetterlo”, ha poi confessato per poi aggiungere che il dramma era iniziato dopo la famose accuse legate alla tossicodipendenza che poi non gli avevano più permesso di lavorare.
E ora Roberto chiede maggiore rispetto per Paolo e anche l’oblio. Basta parlare del passato, tra l’altro fasullo. Lui chiede solo, qualora si decide ancora di parlare del fratello, di farlo facendo leva solo ed esclusivamente sulla verità.