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Insulto sul posto di lavoro: Puoi essere punito con la reclusione fino a 6 anni | La legge è chiara

Insulti
Insulti che danneggiano – YouBee.it – Depositphotos

La legge finalmente punisce gli insulti sul luogo di lavoro. Ecco i dettagli di questa importante svolta legislativa 

L’insulto consiste nell’offendere volontariamente qualcuno con parole o fatti. Vi è mai capitato durante una discussione di insultare il vostro interlocutore? Bene, un tempo, era possibile denunciare chi offendeva poichè accusato di reato di ingiuria.

Bastava una semplice dichiarazione della vittima, la quale valeva anche come testimonianza, per sottoporre l’imputato ad una condanna penale. Tuttavia, nel 2016, il reato di ingiuria è stato eliminato e si tratta di un mero illecito civile che non comporta alcuna condanna penale.

Di conseguenza, non è reato neanche rispondere ad un’ingiuria. Si tratta di una comprensibile reazione di difesa che, però, non deve trasformarsi in minaccia o lesione personale. Tuttavia, si può rispondere con intelligenza.

Spesso, mostrare indifferenza rispetto all’insulto ricevuto può essere la soluzione vincente. Quando qualcuno ricorre all’insulto, ha l’obiettivo di scatenare una reazione nella vittima. Se la sua aspettativa viene delusa, probabilmente sarà meno propenso a ripetere tale comportamento in futuro.

Insulti al lavoro: la legge è chiara, prevista la reclusione

A tutti è capitato, almeno una volta nella vita, di avere a che fare con un datore di lavoro che adotta un linguaggio violento, approfittando della sua posizione di supremazia. Il datore di lavoro è dotato di potere direttivo, ossia può impartire ordini al dipendente e, inoltre, può avvalersi del potere disciplinare che consiste nel contestare o richiamare il lavoratore che non ha svolto correttamente il lavoro assegnatoli.

Il datore di lavoro, però, non ha alcuna facoltà di insultare o umiliare la dignità del dipendente. Il potere disciplinare e direttivo deve essere sempre esercitato nel totale rispetto della dignità dell’altro essere umano. La Corte di Cassazione ha stabilito che non si può arrivare ad ingiuriare un dipendente. In caso contrario, il datore risponde del reato di abuso dei mezzi di correzione e del delitto di maltrattamenti. Il reato è penale e l’imputato rischia fino a 6 mesi di carcerazione per il reato di abuso dei mezzi di correzione e da due a sei anni per il reato di maltrattamenti.

Insulti sul posto di lavoro
Insulti sul posto di lavoro: la legge punisce con la carcerazione – YouBee.it – Depositphotos

Un dipendente insultato dal datore di lavoro: ecco come comportarsi

Un datore di lavoro che insulta pesantemente il proprio dipendente è punibile penalmente con reclusione dai 6 mesi ai due anni, ma incorre anche in un risarcimento del danno. Se, ad esempio, il dipendente sviluppa una forma di depressione a causa degli insulti, potrà richiedere il risarcimento del danno patrimoniale, ovvero delle spese mediche sostenute, ma anche il risarcimento del danno non patrimoniale, ossia il danno psicologico subito.

Se il lavoratore si trova ad essere insultato dal proprio capo, è necessario che provveda a denunciarlo ai Carabinieri riportando i fatti accaduti. Inoltre, il dipendente deve dotarsi di un legale per avviare una causa di fronte al giudice del lavoro. In questo caso, il lavoratore dovrà fornire le prove dei maltrattamenti per permettere al giudice di accertare i fatti.